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" Whenever possible, I make a work everyday.

Each work join the next in a line that defines the passage of my life,

marking and accounting for my time and creating a momentum

which gives me a strong sense of anticipation for the future. "

Andy Goldsworthy

La qualità del tempo che trascorriamo, determina la qualità della nostra presenza? e le relazioni che stabiliamo ? Come si definisce il nostro agire in relazione al tempo in cui è pensato e concretizzato?

 

L' indagine nasce dal calarsi in una crepa, che separa il ritmo metabolico della vita da quello sincopato della cultura occidentale contemporanea.

 

L' intento è quello di affondare in una ricerca sulla costruzione del tempo interiore, sociale culturale e politico attraverso il corpo del performer - danzatore, offrendo un paesaggio poetico radicato nel quotidiano capace di attivare comunicazione con lo spettatore.

 

La scelta di proseguire per cinque anni la stessa ricerca è frutto della salda posizione dell' artista rispetto ai tempi di produzione e consumo che caratterizzano le politiche attuali, industriali, in serie, usa e getta. Il corpo del progetto ambisce a trovare una tridimensionalità: attorno all' asse verticale che determina la temporalità della ricerca ( scavare in una direzione per lungo tempo ); la temporalità della vita dell' artista (dai 30 ai 35 anni) determina l' asse orizzontale, mentre l' integrazione culturale e interdisciplinare ne costituisce l' asse sagittale.

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Il progetto si articola in quadri indipendenti, ognuno dei quali indaga un particolare aspetto della macro- area qui individuata.

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